Greco di tufo
sin.
Greco del Vesuvio, greco della Torre, grieco, greco di Napoli.


Storia:

E' un vitigno di antichissima origine la cui coltivazione avveniva sulle pendici vesuviane. L’origine del Greco in questi luoghi è millenaria, se pensiamo ad un ritrovamento a Pompei di un affresco, che risale a quasi un secolo prima di Cristo, con una breve poesia, probabilmente di un amante respinto.

greco di tufo

Oggi è sicuramente il vitigno irpino piu’ antico ed è molto diffuso in tutto il sud Italia, in Calabria, perfino in Piemonte, dove in provincia di Novara viene chiamato Erbaluce.

Diffusione:

E’ a Tufo, tra le colline che galleggiano letteralmente sullo zolfo sotterraneo attorno al capoluogo, che questo vitigno ha trovato il suo abitat naturale e dove dona i migliori risultati. Ha similitudine e somiglianza con i Riesling Renani, nelle note di idrocarburi, di zolfo e di grande mineralità.

 

Da visitare:
Le Cantine di Marzo, scavate a mano nella roccia e nel tufo, che scendono in gallerie e cunicoli a molti metri sotto il piano stradale.

  caratteristiche sensoriali del vino: dal greco di Tufo si ottiene un vino dal colore giallo paglierino tendente al dorato, fruttato di frutta gialla matura, floreale con fiori di ginestra . Sapido fresco e di corpo, equilibrato e persistente.  

abbinamenti consigliati: Indicatissimo con i piatti di pesce e crostacei, dentice, frutti di mare, formaggi non stagionati e molli, risotto ai funghi porcini. E' sorprendente in abbinamento ad un'altra prelibatezza campana: la mozzarella di bufala.

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